Durante la sua avventurosissima vita, Alessandro Geraldini ha modo di incontrare, conoscere e praticare numerosi personaggi, alcuni veramente assai rilevanti, della sua epoca: ecclesiastici e laici, principi e contadini, intellettuali e analfabeti, popolano le sue lettere, il suo Itinerarium e i suoi carmi.
Grazie alla sintetica “carrellata” di personaggi proposta di seguito è possibile farsi un’idea della rete delle sue conoscenze, delle sue relazioni e dei soggetti con cui aveva rapporti (non sempre pacifici), per meglio inquadrare il personaggio e la sua importanza nell’epoca in cui è vissuto.
Cliccando su ogni personaggio della lista si raggiunge la specifica sezione che ne espande la figura in relazione ad Alessandro Geraldini; cliccando sulla miniatura dell’immagine se ne può vedere una in alta risoluzione; le immagini sono tratte per lo più da Wikipedia, al cui articolo si giunge utilizzando il link fra parentesi quadre, fra le quali sono compresi i collegamenti di approfondimento.
- Caterina d’Aragona (1485-1536) [Wikipedia]
- Arturo Tudor principe di Galles (1486 -1502) [Wikipedia]
- Enrico VIII Tudor re d’Inghilterra (1491-1547) [Wikipedia]
- Massimiliano I d’Asburgo (1459 – 1519) [Wikipedia]
- Margherita d’Asburgo (1480 – 1530) [Wikipedia]
- Egidio da Viterbo (1469 – 1532) [Wikipedia]]
- Mercurino Arborio di Gattinara (1465-1530) [Wikipedia]
- Papa Leone X (1475 – 1521) [Wikipedia]
- Carlo V d’Asburgo (1500 – 1558) [Wikipedia]
- Ferdinando II di Trastámara (1452 – 1516) [Wikipedia]
- Thomas Wolsey (1471 – 1530) [Wikipedia]
- Alberto III Pio di Savoia, conte di Carpi (1475 – 1531) [Wikipedia]
- Antonio Maria Ciocchi del Monte (1461-1533) [Wikipedia]
- Pedro González de Mendoza (1428 – 1495) [Wikipedia]
- Isabella I di Castiglia (1451 – 1504) [Wikipedia]
- Ugolino di Vieri (1438-1516) [Wikipedia | Treccani]
- Giovanni II di Trastámara (1405 – 1454) [Wikipedia]
- Papa Giulio II (1443 – 1513) [Wikipedia]
- Battista Geraldini (1434 – 1490) [Wikipedia | Treccani]
- Onofrio Geraldini [file pdf da Geraldini.com]
- Diego Colombo (1479/1480 – 1526) [Wikipedia]
- Alonzo de Zuazo (1466 – 1539) [Wikipedia EN]
- Bartolomeo di Las Casas (1484 – 1566) [Wikipedia EN]
- Angelo Geraldini (1422 – 1486) [Wikipedia EN]
- Egidio González Dávila (1480 – 1526) [Wikipedia]
Caterina d’Aragona
Figlia di Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, infanta di Spagna, sposò l’erede al trono d’Inghilterra Arturo Tudor, principe del Galles nel 1502. Ma lo sposo muore durante la luna di miele. Anni dopo, nel 1509, Caterina sposa il fratello minore di Arturo, Enrico VIII d’Inghilterra.
Alessandro Geraldini opera lunghi anni come precettore e cappellano personale della principessa e regina, e la accompagna in Inghilterra in occasione di entrambi i matrimoni. Per dissapori sorti di cui conosciamo solo pochi indizi, Caterina si rifiuterà sempre di pagare alcunché all’Amerino per i suoi lunghi anni di servizio.
Arturo Tudor
Principe del Galles, primo marito di Caterina d’Aragona: muore a brevissima distanza dal matrimonio nel 1502. Alcuni storici hanno suggerito che si trattasse di tubercolosi, altri invece della cosiddetta malattia del sudore, una condizione altamente contagiosa che colpì l’Inghilterra in quel periodo, oggi ritenuto forse essere l’hantavirus.
Il ritratto è di un autore ignoto del 1501.
Enrico VIII Tudor, re d’Inghilterra
E’ il secondo marito di Caterina d’Aragona. A lui Alessandro Geraldini invia diverse lettere per cercare di ottenere i pagamenti che avanzava dalla prima moglie di Enrico, Caterina d’Aragona. Ripudierà Caterina per sposare Anna Bolena.
Massimiliano I d’Asburgo
Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1493, è il padre di una delle allieve in Spagna di Alessandro Geraldini, la principessa Margherita, che aveva sposato Giovanni d’Aragona.
Margherita d’Asburgo
Figlia dell’imperatore Massimiliano I, sposa il principe spagnolo Giovanni, e va a vivere in Spagna. Lì conosce Alessandro Geraldini che le fa da precettore. E’ lei, molti anni dopo, a spingere per l’assegnazione all’Amerino della cattedra episcopale di Santo Domingo.
Egidio da Viterbo
Il cardinale Egidio da Viterbo, frate agostiniano, grande intellettuale, presso il quale lavora come segretario un nipote di Alessandro Geraldini, Lucio, è uno dei corrispondenti dell’Amerino, che gli invia l’epistola 15 “Quo maiora” nel 1519, da Siviglia.
Mercurino Arborio di Gattinara
Cardinale di Santa Romana Chiesa, cancelliere di Borgogna, poi dell’imperatore Carlo V, è tra gli uomini maggiormente rilevanti nella politica del suo tempo. A lui Alessandro Geraldini destina l’epistola 8 “Letor vehementissime” da Santo Domingo, nel settembre 1521.
Papa Leone X
(al secolo Giovanni dei Medici + 1521), figlio di Lorenzo il Magnifico, conosce da ragazzino, in Firenze (forse nel 1487), i fratelli Antonio e Alessandro Geraldini. La Bolla di nomina a vescovo di Santo Domingo (1516) è a sua firma, dietro richiesta di Margherita d’Austria. A lui A.G. gli invia le ep. 12 Post longum postliminium e 13 Quae mihi cum episcopo Helenae, 19 Quoniam populi mei (Memoriale), la 26 Veni sanctissime.
Carlo V d’Asburgo
Sovrano dei Paesi Bassi e di Borgogna dal 1506, re di Napoli e di Sicilia, dal 1516 re di Spagna, dal 1519 è imperatore del Sacro Romano Impero Germanico. E’ figlio di Filippo il Bello, figlio a sua volta dell’Imperatore Massimiliano d’Asburgo, e di Giovanna di Castiglia e d’Aragona (figlia dei Re Cattolici). Il suo contatto con A.G. è attraverso Margherita d’Asburgo, che alla morte del fratello Filippo, il padre di Carlo, il 25 settembre 1506, diventa la nuova reggente nei Paesi Bassi, come tutrice del nipote (la madre Giovanna viene colpita da presunta follia e si trova nell’impossibilità di governare. A.G. gli invia l’ep. 7 Letabar paulo ante, la 14 Quarto Kalendae Novembris, la 20 Quoniam summa. L’ep 16 Quoniam (Memoriale) è diretta al Consiglio del sovrano.
Ferdinando II di Trastàmara
detto Ferdinando il Cattolico, re di Sicilia dal 1468, re consorte di Castiglia fino al 1504, re di Castiglia dal 1504, re d’Aragona, re di Napoli dal 1504.
Alessandro Geraldini lavora presso la corte di Ferdinando e Isabella praticamente per tutta la loro vita. Nel 1507 il sovrano nomina il Geraldini vescovo di Volturara, nel viceregina di Napoli.
Thomas Wolsey
Vescovo, cardinale (di S. Cecilia in Trastevere), è un potente ecclesiastico inglese della prima metà del sec. XVI: ricopre le cariche statali di Elemosiniere e Lord Cancelliere, soprattutto sotto il regno di Enrico VIII. Alla corte dei Tudor entra in contatto con Alessandro Geraldini, che per questo gli si rivolge per la questione delle angherie subìte dalla regina caterina (epistola 11 Omnes qui aliqua).
Alberto III Pio di Savoia
Nipote di Pico della Mirandola, è l’ultimo signore e poi conte di Carpi, dal 1477. A lui Alessandro Geraldini invia, poco prima della partenza per Santo Domingo, l’epistola 5 Eo rerum fluctu: l’amerino ricorda con grande nostalgia il soggiorno a Carpi, nella dimora del conte, dove resta sbalordito dall’immensa biblioteca, che lo ha reso celebre presso tutti gli uomini di cultura del tempo.
Confida infine ad Alberto l’intenzione di trattenersi nel nuovo mondo solo per 3 o 4 anni, e il desiderio di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Roma, per consentire alle sue spoglie mortali di riposare accanto ai martiri della Chiesa.
Antonio Maria Ciocchi del Monte
Vescovo e cardinale di Santa Croce in Gerusalemme, a lui Alessandro Geraldini invia l’epistola 23 Si frequentes litterae meae, da Santo Domingo, probabilmente nel 1521. Il Geraldini esprime il desiderio, una volta portati a termine gli affari del suo episcopato, di poter rientrare in italia, a Roma, ed essere sepolto accanto ai màrtiri. Intanto, sta cercando di procurare reliquie di màrtiri per la nuova cattedrale di Santo Domingo. Annuncia infine i successi di Cortés (uno dei primissimi resoconti della conquista dell’impero azteco in Messico).
Pedro González de Mendoza
Vescovo e cardinale di Santa Croce in Gerusalemme, spagnolo. Alessandro Geraldini racconta nel suo Itinerarium che alla Dieta di Santa Fé, agli inizi del 1492, lui e questo potente prelato presero le difese del progetto di Cristoforo Colombo.
Isabella I di Castiglia

Detta “Isabella la Cattolica”, regina di Castiglia e Leon dal 1474 al 1504, regina consorte di Aragona dal 1479 al 1504. Isabella e suo marito Ferdinando II di Aragona uniscono le corone della Spagna in unione dinastica, passando alla storia come i primi re di Spagna. Isabella affida quattro sue figlie ad Alessandro Geraldini in qualità di precettore.
Ugolino da Vieri
Discepolo di Cristoforo Landino, è un importante umanista del suo tempo. Scrive la Flametta (1463), una raccolta di 82 elegie d’amore; in seguito è poeta esclusivamente sacro, nei sette libri di Epigrammata (1485) e nel poema in esaltazione di Carlomagno Carliade. Ricco di notizie su Firenze il poemetto De illustratione urbis Florentiae. A Ugolino sia Alessandro Geraldini (epistola 10), che suo fratello Antonio, scrivono nel 1487 delle lettere consolatorie per la tragica fine del giovanissimo figlio di Ugolino, Michele, morto appena diciottenne in conseguenza di un colpo all’inguine ricevuto durante una partita al gioco del maglio. I medici tentano in extremis un’orchiectomia, l’amputazione dei testicoli, ma non serve a salvargli la vita.
Giovanni II di Trastámara
Re di Aragona e di Sicilia, alla sua corte lavora come diplomatico Angelo Geraldini, zio materno di Alessandro. E’ Angelo a chiamare a Barcellona prima Antonio, fratello di Alessandro, poi Alessandro stesso, agli inizi degli anni Settanta del secolo XV.
Papa Giulio II
Al secolo Giuliano della Rovere (1503-1513), probabilmente su indicazione del re Ferdinando II nomina Alessandro Geraldini vescovo di Monte Corvino (l’attuale Volturara Appula in provincia di Foggia).
Battista Geraldini
Si tratta di uno zio materno di Alessandro Geraldini.
In immagine una targa sul palazzo di via del Duomo in Amelia, tuttora appartenente alla famiglia Geraldini (conte Alessandro e signora Linda).
Onofrio Geraldini
Nipote di Alessabdro Geraldini (è figlio di sua sorella Tullia) va con lo zio a Santo Domingo, e per la precisione lo precede: non potendo il vescovo ancora recarsi nella sua sede, nel 1517 Onofrio, insieme al criado Diego del Rio, raggiungono Santo Domingo, dove lo zio ha riservato loro un canonicato in cattedrale. [l’immagine è di fantasia].
Diego Colombo
Vissuto fra il 1479/1480 ed il 1526, è figlio di Cristoforo e Felipa Moniz Perestrelo. Succede al padre in varie cariche, sia come Ammiraglio delle Indie, che come Vicerè delle Indie, in nome del re di Castiglia e Aragona (Spagna) Ferdinando II. Sposa o Maria de Toledo y Rojas, nipote del duca d’Alba, cugino di re Ferdinando II. Alessandro Geraldini ne parla bene, sebbene, come il padre, Diego sia andato soggetto a inchieste da parte del Consiglio delle Indie. Appare probabile che anche Alessandro sia stato fortemente coinvolto nella importante rivolta di schiavi del dicembre 1522 verificatasi in Santo Domingo, quando schiavi di etnia Jolof (africani), che lavoravano nelle piantagioni di zucchero di Diego, si rivoltano. Molti di essi riescono a scappare e a rifugiarsi nelle montagne a nord dell’isola di Hispaniola, dove fondano una comunità maroon, convivendo con gli indigeni Tainos. Non pochi dei fuggitivi comunque vengono in seguito catturati da Diego Colombo, e poi impiccati.
Alonzo de Zuazo
Alonzo de Zuazo è juez de residencia in Santo Domingo negli anni precedenti all’arrivo di Alessandro Geraldini nel 1519, ma viene in seguito calunniato da suoi nemici politici, e sottoposto a una serie di inchieste e processi, anche da parte del suo successore Rodrigo de Figueroa.
Bartolomeo di Las Casas
Bartolomeo di Las Casas (1474/1484 – 1566) è un frate domenicano impegnato nella difesa dei nativi americani nelle Indie spagnole, poiché si schiera al fianco degli africani schiavizzati e degli Indios nelle colonie. Su suo impulso comincia la denuncia del sistema di sfruttamento degli Indios, al punto che Carlo V fa promulgare le Leyes Novas, con cui venivano abolite le encomiendas, strutture organizzative agricole fondate su un sistema schiavistico–feudale, principale causa dello sfruttamento dei nativi. L’Ordine domenicano si era già schierato a favore dei diritti degli indigeni (ad es. con la figura di Antonio Montesinos): Las Casas porta avanti la sua battaglia a favore degli Indios: condanna senza eccezioni il colonialismo e l’espansionismo degli Europei.
Angelo Geraldini
Fratello di Graziosa, e quindi zio materno di Alessandro Geraldini, importante politico e diplomatico, vescovo di Sessa Aurunca e poi di Kamen, è lui a indirizzare la vita e la carriera di Alessandro portandolo con sé in Aragona.
Nella “Cappella Geraldini” all’interno della Chiesa di San Francesco in Amelia, si può trovare la tomba del Vescovo Angelo Geraldini, opera dello scultore Andrea Bregno (1418-1503)
Egidio González Dávila

Egidio González Dávila (o d’Avila) è il “conquistador” del Nicaragua e dell’Honduras. Nel 1511 gli viene assegnato il titolo di ragioniere di Hispaniola, e nel 1518 invia a Carlo V un resoconto in cui elenca tutti i gravi problemi della gestione coloniale dell’isola. Nel giugno 1519 Carlo V lo nomina capitano generale e lo autorizza a una spedizione alla ricerca di un passaggio tra l’oceano Atlantico e quello Pacifico: riesce a partire da panama però solo nel gennaio 1522; in seguito poi a dissapori col governatore di Panama fugge a Hispaniola nel giugno del 1523. E’ molto probabile che Alessandro Geraldini l’abbia conosciuto di persona.