Alessandro Geraldini di Amelia (1455-1524), diplomatico e intellettuale alla corte di Aragona prima e di Spagna poi, è stato il primo vescovo residente di Santo Domingo.
La sua vicenda è testimonianza diretta, fattuale e intellettuale, del drammatico “incontro” tra Europei e Indios in America centrale, negli anni a seguire la “scoperta” di Colombo.
Viene nominato da Carlo V e da papa Leone X nel novembre 1516; arriva in Santo Domingo il 17 settembre 1519. Descrive il suo primo (e unico) viaggio verso il Nuovo Mondo in uno straordinario diario odeporico, l’Itinerarium ad regiones sub Equinoctiali plaga constitutas.
Aggiungo, su Dio immortale! … che molti dei nostri Spagnoli, uomini che non avevano niente in comune con la nobiltà d’animo, quando desideravano provare se la lama delle spade tagliava bene o male, tagliavano una gamba o un braccio o i corpi nudi di quegli uomini innocentissimi! Aggiungo, Padre beatissimo, che per un nonnulla, per soddisfare la loro abominevole libidine rapivano dal grembo delle misere madri i figli adducendo qualcosa come pretesto; e con una violenza inesorabile, davanti alla madre, li sbattevano contro una trave o una pietra, e uccidevano lì per lì quella che volevano delle madri che ancòra gridavano! E non c’è da meravigliarsi: sono, infatti, giunti fino a questa zona del mondo, nello stesso momento in cui queste terre sono state scoperte, uomini colpevoli di furti, omicidi, malversazioni, rapine, sacrilegi ed evidenti violenze contro il genere umano, o quelli che, avendo le orecchie o qualche altra parte del corpo mutilata, non osavano mostrarsi in pubblico nella loro terra, o non potevano restare in patria per crimini pubblici contro il popolo. Queste azioni e molte altre sono state condotte in tal modo che, per Dio eterno ed immortale!, sono stati sterminati oltre un milione di uomini!: un delitto prima di allora sconosciuto, un crimine inaudito in precedenza, un misfatto mai visto in nessun tempo! [Alessandro Geraldini, Itinerarium XVI 24-27].